Google+

lunedì 5 febbraio 2018

i gatti narcotizzati



Erano diventati troppi, una pattuglia, la notte facevano la ronda sul muro del giardino che era un buco tra una serie di palazzi.


La gente si lamentava, qualcuno tirava piatti di carta con la pasta con il sugo dal terzo piano, prima sentivamo il botto e poi la puzza. 
È rancida! 
E che volevate la pasta al forno? 

Li dobbiamo eliminare, sono diventati troppi, e poi sono tutti neri e non ci piace come ci guardano. 
Il dottore aveva prescritto le gocce a mia nonna che soffriva di insonnia. 
Quaranta? 
No, mettine di più. 
Si slapparono il latte e le gocce, e non sentirono puzza di tradimento. Cominciarono a barcollare, parevano ballerini ubriachi. Con il bastone di legno li toccammo per assicurarci che dormissero sul serio. Qualcuno disse: "e se muoiono?". Ma quando mai. 
Li infilammo in grosso sacco nero della spazzatura. 
Qualcuno s’affacciò gridando: "assassini". 
Li portammo nel giardino della chiesa, là sicuramente avrebbero trovato topi grassi e misericordia.

Copia e incolla e invia a 20 amici se non vuoi fare la fine dei gatti.

Adele Musso