giovedì 28 giugno 2018
Pasta Palina
Curò, nella piazza di San Francesco di Paolo già ci sono cento cristiani seduti.. che ci possiamo preparare? Chisti hanno un pitittu che ci fa acitu!
Cosa ci posso cucinari… carne ni avemu?
No, un ci nn’è.
Pisci ni avemu?
No, un ci nn’è.
E allura?
Aspe’, c’è una lanna arrancitusa di sardi salati.
Ma buone sono?
Fetono poco e le mosche non scappanu.
Allora buone sono.
E come le possiamo fare?
Ci ‘ngranciamu una cipudda che il feto così stona e poi ci aggiungo chiodi di garofani e cannella, n’anticchia di sassa di pomodoro e la conza è bell’e pronta. Atturro un bello poco di mollica e accussi si inchinu i panzi. Solo così possiamo accontentare questi cento allafannati.
Mizzicata, ci piaciu!
Curò, mentre li vedevo mangiare come li porci, mi scantava che si potevano sentiri male, che potevano diventare pallidi attipo che ci acchianava un colpo di acetone, e invece restarono tutti vivi. Buona ci finiu.
Talè, questa pasta chiamala palina, accussì la prossima volta ci pare ancora più bella.
Marilena Renda, Carlo Caldovino, Francesca Fontana, Nicolò Giacalone, Salvatore Panasci
(Istituto Alberghiero Pietro Piazza - Palermo)