Avrei voluto dare un senso
diverso alla mia esistenza, sognavo neon spaziali, mani abili e dita sinuose su
volti fossili, sorrisi rivestiti da camici verde dollaro, immaginavo già il mio
fluido potere invisibile e letale amministrato saggiamente per ridare vigore e
smalto a volti decadenti e atterriti dall’avanzare dell’età. Invece vivo e prolifico all’interno di una
lattina nuda, cruda e algida, circondato da cetriolini irriverenti che non
hanno un briciolo d’intelligenza e che si sbattono a destra e a manca come se
fossero di gomma e se le danno di santa ragione. Li ha scelti lei la coatta, nella
dieta che va di moda, adesso puoi mangiarne quanti ne vuoi.
Guardala come si specchia sulla lattina,
ha certe rughe sul suo volto quotidiano che sembra una pagnotta di pane azzimo.
“Amò appena vinco al superenalotto mi rifaccio tutta. ” Di rimando lui: “Ho
fame, sbrigati, ma come fai a vincere se non giochi mai”.
“E poi ti mollo me ne cerco uno
che non mi fa mangiare solo cibi in scatola, ma che mi porta in ristoranti di
lusso.” La pagnotta rinsecchita mastica tra i denti le sue parole accidiose e i
suoi rimbrotti, lui è preso dalla sua birra e dalla conduttrice sciacallo che
sorride ebete, allampata dalle luci di studio, mostra denti candidi e neppure
una ruga, anche quelle del cervello sono lisce uguali.
Giuro io non c’entro niente, ma
avrei tanto voluto, l’avrei bloccata con la bocca aperta in un continuo
interminabile ohhhhh.
Ops, che succede? Scivolo in una
grande ciotola abbracciato ai cetriolini che improvvisamente liberi, si
mescolano in un abbraccio dietetico a una mega insalata, ho lasciato la mia
lattina.
Anche qui c’è un neon ma pieno di
polvere, la luce è poca come l’atmosfera, sta donna è proprio sciatta. Le
condizioni non sono ottimali, ma assolverò il mio compito in maniera esemplare,
preso a piccole dosi, sono formidabile, non ti accorgi neppure di me, sono
insapore e incolore, non disturbo l’ospite, non ne muto il colore, non subito
almeno. Vedrai pagnottina azzima come sarai liscia e tirata tra qualche ora.
Con affetto tuo botulino dei poveri.
Adele Musso