Nell'era sublime della rimozione della crapula dalle costumanze del regno, a nobile esempio di una condotta ligia, il Governatore promosse un'iniziativa di alta levatura morale subito acclamata come lodevole sia dal solenne comitato etico del partito di maggioranza che dal referente del clero che, nel nome del ripristino dei valori morali statuiti tra la prima e la seconda Crociata, aveva ritenuto fondamentale il coinvolgimento dei giovani.
Dello stesso avviso il Governatore che, in tutta filantropia, volle rappresentanze elette tra le famiglie dei mandamenti in cui era stato suddiviso il territorio. Ragazzi e ragazze di ogni classe, tra abluzioni e preghiere, sarebbero stati di esempio alla nazione.
La cerimonia di partenza della comitiva fu resa pubblica dalle televisioni nazionali e commerciali, i giovani si spogliavano di ori e piercing che estrassero anche da improbabili pieghe epidermiche e epiteliali - i tatuaggi erano già stati rimossi.
Durante le giornate di esercizi spirituali, le agiografie furono recitate da quattro pie donne che, in tutta vocazione, avevano dismesso il ruolo di ministra, assessora, sindaca, governatora regionale - nessun agio ormai le distraeva.
La vergine Augustina, quindicenne di origine napoletana, nel tagliarsi una pellicina attorno all'unghia del pollice destro, si arrecò una ferita lieve su cui pose un cerotto. Non fu necessario l'intervento né di luminari dell'ortopedia o della ginecologia, l'imene ritornò intatto.
Ingredienti:
un Governatore
una ex-ministra
una quindicenne vergine
una TV commerciale
(Giorgio D'Amato - Donatien Sade)