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martedì 8 aprile 2014

Periferiche

A Lampedusa ogni anno arrivano migliaia e migliaia di africani disperati ma pieni di vita, in quelli che chiamano I Barconi della Speranza. Nella loro terra, in Africa, La Follia della Globalizzazione gli impedisce di coltivarsi le cose con cui possono sfamarsi – Che idiozia! Sfamarsi! Che logiche superate! - e li costringe a impiegare i loro terreni per produrre le materie prime di cui i paesi ricchi hanno bisogno. Così gli africani muoiono di fame però in compenso le materie prime delle coltivazioni africane – perfettamente in linea con La Follia Del Capitalismo – vengono utilizzate per i mangimi dei maiali che poi diventano hamburger del McDonald. Per giungere a questo punto sono bastati nient'altro che trent'anni di globalizzazione. Modello unico: turbofinanziarcapitalismo basato sul denaro. Mai prima d’ora in tutta la storia dell’uomo c’era stato un rivolgimento così generale, veloce, devastante. Globalizzazione significa lo stesso sistema economico – le stesse logiche strutturali – in tutto il mondo. Come una piaga biblica – Scena: Campo lunghissimo di uno sciame di locuste che si abbatte sul raccolto. Poi una serie di primissimi piani delle locuste che mangiucchiano il raccolto, agitando antenne, mascelle, zampe uncinate, denti seghettati – come una piaga biblica, il denaro si sta impadronendo di tutto, diventando l’unica logica legittima, l’unico sistema pensabile. 


“Io sono l’unico possibile perché sono l’unico esistente” rumina tautologico il turbofinanziarcapitalismo basato sul denaro. Ovvero: la nostra invenzione più pervasiva e incontrollabile, pericolosa e ad alto tasso di esplosività. Altro che Golem, Bomba Atomica, Hal 9000. Questa invenzione - un giochetto matematico, un risiko un tantino più complesso – sta piegando tutto il mondo alle sue regole. Tutto il mondo. Un giochetto che se ne infischia del benessere generale – inteso in senso strettamente economico-strutturale – e probabilmente è contrario anche alle esigenze più profonde della creatura-uomo in senso psicologico esistenziale eccetera eccetera. Un giochetto, per di più, in cui ci sono pochissimi vincitori e un’incredibile moltitudine di perdenti. Poco male, si dirà. Giustizia e morale – libertà legalità fraternità – non sono mai esistite nella storia umana basata sul potere. La storia umana basata sul potere è una sfilza di atrocità, ammazzamenti, sangue versato. Ora è come sempre, con altre modalità. La fame nel mondo aumenta per colpa dell’Occidente, la disperazione e la povertà sono frutto del capitalismo e della globalizzazione, i paesi poveri – a livello internazionale – e le classi povere – a livello nazionale – sono come lo storpio di Pulp Fiction, schiavetto sado-maso nelle mani dei più potenti, e in definitiva – guardando le cose dall’alto, da molto alto – ci si accorge che non c’è e non c'è mai stato uno straccio di giustizia morale libertà legalità fraternità, e che ora è come è sempre stato: il potere schiavizza e utilizza il non-potere per il proprio perpetrarsi. Già. Però adesso che siamo tutti colti, raffinati, informati, smaliziati, adesso le situazioni che si vengono a creare regalano inaspettati spunti comici. Perchè noi occidentali, tutti cullati dalla nostra libertà di parola e di pensiero, noi occidentali che parliamo parliamo parliamo e Pensiamo Liberamente e poi Parliamo Liberamente e dunque abbiamo Opinioni – per carità, chi ce le tocca le nostre Opinioni – e valutiamo consideriamo condanniamo stigmatizziamo ci scandalizziamo, noi occidentali – tutti pieni a tappo di informazioni e conoscenze e Verità – noi occidentali viene da ridere capire quanto poco riusciamo a capire di come vanno le cose. Tipo che stiamo diventando tutti quanti Periferia, Esseri Periferici, Periferiche, come quelle del computer. Che forse si sta creando come una Grande Città del Potere - mobile, virtuale, sovra-territoriale, che fluttua in alto, sorvola e volteggia sopra i poveri diavoli che ancora stanno sulla terra – una Grande Città del Potere che vibra e scintilla di delizie irraggiungibili e luci abbaglianti, fumi e droghe che fanno girare la testa, tette e culi ballonzolanti su schermi in full hd che strizzano l’occhio a mai finire. Qualcosa di talmente seducente che spinge i poveri diavoli che ancora stanno sulla terra a comprimere l’uno contro l’altro le due arcate dentarie, stringendole forte per l’invidia e il rancore, disprezzare i posti in cui vivono e hanno vissuto dormito mangiato campato fino ad ora, insultarli e sputarci sopra e infine scagliarvisi contro e distruggerli, rompendo pezzo per pezzo tutto ciò che non regge al confronto, e quindi abbandonare tutto – ridotto ormai a un mucchietto di macerie inservibili – e partire, andare, cercare di avvicinarsi il più possibile e in qualunque modo alla Grande Città del Potere, e finire immancabilmente per fare la fame, soffrire, alienarsi, spersonalizzarsi, vivere di rifiuti, materiali di risulta, acque contaminate, topi di fogna, in un punto qualsiasi della Periferia Disperata della Grande Città del Potere. Periferia che – dal canto suo – si va ingrossando sempre di più, e avanza come un deserto e fagocita, distrugge, tutto quello che prima c’era di vivo ma “diverso” rispetto al Turbofinanziarcapitalismo basato sul denaro di cui la Grande Città del Potere è il simbolo luccicante, la grassa incarnazione, il crocefisso grondante promesse illusorie e aspettative impossibili.

Nino Fricano