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lunedì 28 luglio 2014

Morire ascoltando Annalisa Minetti

Doveva essere una congiura contro di lui. Già c’era quella stolita tritacabbasisi di sua moglie, che da quando lui apriva gli occhi con la mattinata fino a quando si andavano a coricare, se le inventava a raffica le torture, che forse durante la notte, invece di dormire, ne rumuliava di nuove per l’indomani. Non bastava! Ora c’era pure lo stereo a tutto volume della nuova vicina, una quarantenne sulla via della zitellaggine fissata con una cantante che doveva conoscere solo lei, con una voce assiringata che gli aveva fatto venire i vermi mentre si stava appennicando sulla sdraio nel terrazzino. 
Già che era nervoso per il pititto che gli era rimasto dopo che sua moglie a pranzo gli aveva concesso solo un piatto di pastina squarata e un pezzo di pane e caciocavallo. Si alzò indiavolato dalla sdraio. Fottendosene dell’artrosi corse verso il pianerottolo e sfondò la porta della dirimpettaia con forza sovrumana. Quella stava ancora finendo il ritornello “senza te o con te la mia vitaaaa è difficile ma non è finitaaa…” mentre il vecchio le tirava il bastone a mo’ di lancia dritto in un occhio e le si scaraventava addosso per affucarla. Peccato che nell’impeto della raggia, non avesse calibrato la sua nuova forza e precipitò insieme a quella stracchiola che teneva stretta per il collo giù dalla finestra.

Senza te sento che 
la mia vita 
è difficile ma 
non è finita 
in salita lo so 
penso che ce la farò 
senza te o con te 
io volerò 

(Senza te o con te - Annalisa Minetti)


Serena Giattina