Mancano
poche ore alla notte di Natale. Letterina preparata e scritta in un
italiano perfetto degno di un Dante Alighieri alle prime armi. La
chiudo in busta chiusa con tanto di francobollo Bolaffi affrancato in
alto a sinistra perché non è la posta ad essere prioritaria bensì il mio regalo. In realtà qualcosa avevo chiesto a quell'uomo grande
e grosso, con la barba bianca sporca di schiuma, che arriva a tutta
velocità a bordo di una spider slitta carrozzata Pininfarina con
motore 180 renne a quattro zampe motrici 80 km con un fieno. Ero
stato categorico: Egregio sig. Babbo Natale, fammi un bel regalo da
scartare, la notte della vigilia non farmi aspettare sennò finirai
per farmi incavolare. Questo è solo l'incipit. Per la richiesta mi
sono svenato della meglio maniera. E via a scrivere: caro Babbo
Natale, siccome che io quest'anno sono stato un ragazzo d'oro, e in
famiglia mi fanno sempre la festa anche quando non ci sono, ti prego
con tanto amore e affetto di recapitarmi un regalo coi fiocchi e cioè
dico un viaggio in giro per il mondo senza ritorno di ottanta giorni
per vedere i Paesi più belli del mondo. Cuba dove ci sono le cubiste
e si fumano i cubani, Zanzibar
per mangiare
il
più buon torrone al cioccolato che mi piace tanto e per finire una
marea di dollari da investire nella borsa all'americana, perché la
moneta unica europea vale quanto quella del Monopoli. Dunque fammi
avere al più presto tutto questo e se ti trovo ti do un pezzetto del
mio panettone, conosco infatti che sei un golosone. Tuo amico caro.
Saverio. Saverio dunque la chiude sigillata con la colla Attak e con
quella Vinavil a tipo catenaccio intimidatorio che per aprirla Babbo
Natale o deve usare la fiamma ossidrica o chiamare Addiopizzo perché più che una lettera di regali sembra una lettera di minacce che
potrebbe mandare all'aria il Natale di tanti altri ragazzi così
buoni e giudiziosi che quest'anno la befana si scorda pure dove
consegnare il carbone. Infatti per il 6 gennaio le previsioni del
tempo del Colonnello Giuliacci in pensione d'anzianità prevedono
una tempesta di caramelle e cioccolata a livelli di grandinata
invernale che conviene aprire già oggi l'ombrello in modo da tenersi
pronti per limitare i danni.
E venne la tanto attesa notte di Natale.
In famiglia tutti scalpitano: nonno Anselmo fuma la pipa con la
pressione a 200, nonna Amelia consuma l'ultimo tortellino in brodo
che aveva dimenticato in pentola, suscitando le ire di Zia Concetta,
che sostiene di averlo avuto in dono da Giovanni Rana. Zio Caratozzo
campione di poker al dopolavoro ferroviario butta l'asso di picche
al posto del dieci di quadri. In quarant'anni di vittorie non era mai
successo ma nessuno lo ha visto. Zia Gertrude è più arraggiata
della Matrigna di Biancaneve. E quei clandestini dei dieci cugini
aspettano ancora che esca il numero 6 per achiapparsi il montepremi
del Superenalotto che manca da ventisette estrazioni consecutive e
da ventisette estrazioni si fanno sempre la stessa domanda e
contemporaneamente fanno gli scongiuri: è uscito il 90? Sappiamo
tutti che nella smorfia napoletana il 90 è il numero della paura.
Voglio dire, Babbo Natale ancora non arriva. C'è ri scantarisi? E
chi nni ssacciu io. Mago Silvan non lo conosco e la palla è di cuoio
per me e ci iocu a basket. Arriva dunque lo scambio dei regali di
Natale. Sembra l'estrazione del lotto del sabato sera. La tensione si
taglia col coltello da macellaio. Arturo....ooooo..lè: la cravatta
di Valentino. Arturo reagisce: "Non è mia".
Milena...oooo...lè: lo scialle della Nonna. Milena è contenta:
"Nonna grazie, non ti sta più aderente come negli anni
sessanta". Zio Carmelo...ooolè la sciarpa della Roma calcio. Ma
lui è laziale! Quando tocca a Saverio la famiglia trema. La tensione
balla...alta, bassa, alta, bassa. Si rischia il blackout. Il
condominio c'ha tagliato la luce per l'ultimo bimestre non versato.
Papà ha perso la causa contro l'amministratore, che aveva scelto il
LED al contrario di noi che avevamo scelto l'LCD. Un errore fatale.
Avevamo i cristalli liquidi, cioè che perdono acqua. Tocca a
Saverio, dunque tutti fanno il tifo per lui. Prende la scatola, tutta
tempestata di carta da parati col doppio fiocco azzurro e rosa perchè
non si sa se è maschio o femmina. Apre la prima, ce n'è una
seconda, poi una terza, sembrano le scatole cinesi, poi un altra
scatola nera trafugata dalle indagini della magistratura relative
alla caduta di un aereo a Roncobilaccio. Apre e... Scatola vuota.
Saverio è deluso, irritato, forse anche incazzato. Insomma sta
peggio di un cane bastonato. Mi avete fatto il pacco. Babbo Natale
non esiste.
Sabino
Bisso