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sabato 3 gennaio 2015

Orrori Natalizi: Pacco di Natale

Mancano poche ore alla notte di Natale. Letterina preparata e scritta in un italiano perfetto degno di un Dante Alighieri alle prime armi. La chiudo in busta chiusa con tanto di francobollo Bolaffi affrancato in alto a sinistra perché non è la posta ad essere prioritaria bensì il mio regalo. In realtà qualcosa avevo chiesto a quell'uomo grande e grosso, con la barba bianca sporca di schiuma, che arriva a tutta velocità a bordo di una spider slitta carrozzata Pininfarina con motore 180 renne a quattro zampe motrici 80 km con un fieno. Ero stato categorico: Egregio sig. Babbo Natale, fammi un bel regalo da scartare, la notte della vigilia non farmi aspettare sennò finirai per farmi incavolare. Questo è solo l'incipit. Per la richiesta mi sono svenato della meglio maniera. E via a scrivere: caro Babbo Natale, siccome che io quest'anno sono stato un ragazzo d'oro, e in famiglia mi fanno sempre la festa anche quando non ci sono, ti prego con tanto amore e affetto di recapitarmi un regalo coi fiocchi e cioè dico un viaggio in giro per il mondo senza ritorno di ottanta giorni per vedere i Paesi più belli del mondo. Cuba dove ci sono le cubiste e si fumano i cubani, Zanzibar per mangiare il più buon torrone al cioccolato che mi piace tanto e per finire una marea di dollari da investire nella borsa all'americana, perché la moneta unica europea vale quanto quella del Monopoli. Dunque fammi avere al più presto tutto questo e se ti trovo ti do un pezzetto del mio panettone, conosco infatti che sei un golosone. Tuo amico caro. Saverio. Saverio dunque la chiude sigillata con la colla Attak e con quella Vinavil a tipo catenaccio intimidatorio che per aprirla Babbo Natale o deve usare la fiamma ossidrica o chiamare Addiopizzo perché più che una lettera di regali sembra una lettera di minacce che potrebbe mandare all'aria il Natale di tanti altri ragazzi così buoni e giudiziosi che quest'anno la befana si scorda pure dove consegnare il carbone. Infatti per il 6 gennaio le previsioni del tempo del Colonnello Giuliacci in pensione d'anzianità prevedono una tempesta di caramelle e cioccolata a livelli di grandinata invernale che conviene aprire già oggi l'ombrello in modo da tenersi pronti per limitare i danni.

E venne la tanto attesa notte di Natale. In famiglia tutti scalpitano: nonno Anselmo fuma la pipa con la pressione a 200, nonna Amelia consuma l'ultimo tortellino in brodo che aveva dimenticato in pentola, suscitando le ire di Zia Concetta, che sostiene di averlo avuto in dono da Giovanni Rana. Zio Caratozzo campione di poker al dopolavoro ferroviario butta l'asso di picche al posto del dieci di quadri. In quarant'anni di vittorie non era mai successo ma nessuno lo ha visto. Zia Gertrude è più arraggiata della Matrigna di Biancaneve. E quei clandestini dei dieci cugini aspettano ancora che esca il numero 6 per achiapparsi il montepremi del Superenalotto che manca da ventisette estrazioni consecutive e da ventisette estrazioni si fanno sempre la stessa domanda e contemporaneamente fanno gli scongiuri: è uscito il 90? Sappiamo tutti che nella smorfia napoletana il 90 è il numero della paura. Voglio dire, Babbo Natale ancora non arriva. C'è ri scantarisi? E chi nni ssacciu io. Mago Silvan non lo conosco e la palla è di cuoio per me e ci iocu a basket. Arriva dunque lo scambio dei regali di Natale. Sembra l'estrazione del lotto del sabato sera. La tensione si taglia col coltello da macellaio. Arturo....ooooo..lè: la cravatta di Valentino. Arturo reagisce: "Non è mia". Milena...oooo...lè: lo scialle della Nonna. Milena è contenta: "Nonna grazie, non ti sta più aderente come negli anni sessanta". Zio Carmelo...ooolè la sciarpa della Roma calcio. Ma lui è laziale! Quando tocca a Saverio la famiglia trema. La tensione balla...alta, bassa, alta, bassa. Si rischia il blackout. Il condominio c'ha tagliato la luce per l'ultimo bimestre non versato. Papà ha perso la causa contro l'amministratore, che aveva scelto il LED al contrario di noi che avevamo scelto l'LCD. Un errore fatale. Avevamo i cristalli liquidi, cioè che perdono acqua. Tocca a Saverio, dunque tutti fanno il tifo per lui. Prende la scatola, tutta tempestata di carta da parati col doppio fiocco azzurro e rosa perchè non si sa se è maschio o femmina. Apre la prima, ce n'è una seconda, poi una terza, sembrano le scatole cinesi, poi un altra scatola nera trafugata dalle indagini della magistratura relative alla caduta di un aereo a Roncobilaccio. Apre e... Scatola vuota. Saverio è deluso, irritato, forse anche incazzato. Insomma sta peggio di un cane bastonato. Mi avete fatto il pacco. Babbo Natale non esiste. 



Sabino Bisso