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lunedì 11 maggio 2015

AAS LAB: condannare

Ora ricordo la tortura. Fatta di parole su parole. Volevano levarmi ragione e volontà, sostituirle con le loro sentenze.
Prima lingua contro lingua, poi spogliato, imbavagliato, immobilizzato. Non comprendo ancora la mia colpa, non ci credo, non ne ho. Sono loro i colpevoli i responsabili, loro! Mi hanno sputato addosso la loro verità, che non è la mia. Ho rischiato di annegarci, ma io non sono come voi non sono come voi non sono come voi!
Morirò senza capire o forse no, ma… se avessero ragione?
Bisbigli e mormorii. Mi sforzo di distinguere le parole ma è un fiume impetuoso impietoso straripante mescola i pensieri non più individuali e individuabili in una poltiglia accusatrice d’acqua fango pianto rabbia – freddofreddofreddo - denti straziano la lingua disarticolata.

Comincio a capirli? Sveglio, devo rimanere sveglio.Tutto il corpo è dolore, bruciore. Se ho dolore non mi addormento, se non dormo mi salverò. Devo rimanere sveglio vigile presente per lottare contro quelle menti che vorrebbero strapparmi la mia verità a morsi e insinuarci la loro nel mio cervello.
Gola secca per il mio troppo parlare – ma dovevo! La mia lingua era il mio scudo e la mia spada, per difendermi e attaccare. Ho male ovunque – AHI! – strenuamente ho serrato la mandibola troppo a lungo per impedire ai loro pensieri di entrare, per trattenere i miei e non farli defluire dagli spiragli tra i denti quando non era più tempo. Sapore di sangue-bile-vomito.
Il mormorio indistinto della massa giudicante si avvicina - è stato lui, non c’è dubbio – l’alibi non regge – fare il pazzo, che messinscena – è lui il criminale, eccolo il colpevole – deve pagare!

Che ne sanno? Loro non c’erano. Non è vero non è così non è vero! È inutile affannarsi. Nudo, incatenato e imbavagliato non ho più la forza di parlare, ragionare, difendermi. Ho cercato di dialogare di spiegare, di farli immedesimare per comprendere capire, ma LORO SONO SORDI E CIECHI. Sanno solo parlare e parlare. E io no. Non più.

Una voce copre tutte le altre – squarcio di luce – lampo nella notte.
(a morte)

Serena Giattina