Di questo di cui stiamo parlando
sarebbe meglio scordarsi che c'è stato - il nulla, il fumo, la nebbia.
Il suo nome fa puzza come il nomignolo
che hanno tutti quelli della sua razza – dice che andavano a svuotare latrine
per poi vendere fertilizzante, gli alberi di limoni crescono più forti. Li
chiamavano merdaioli. Lui no, cuore nero.
Di questo di cui stiamo parlando
possiamo dire poco e niente, noi ci chiudevamo gli occhi per non sapere quando
passava, le orecchie per non sentirlo se diceva una cosa a sua moglie o a suo
fratello, solo per sbaglio – e per sbaglio è successo – siamo a conoscenza di
quattro cose contate e solo queste possiamo riferire.
Per dire – e tutti lo sanno -, non era
uno che si vedeva in giro. Mai. Però nell'aria si sentiva la sua presenza, uno
sguardo che ti segue e vede tutto quello che fai. Uno prudente che gli
passarono gli anni a scappare, certamente non è un modo di campare che
augureremmo a nessuno. Ma le circostanze comandano, sono dettate dal gioco.
(...)
Tanti in paese lo aiutavano, di notte
lasciavano le porte aperte, ma pure di giorno. E c’è chi lasciava un pezzo di
pane, chi un sacco di patate. Lui si infilava con il buio e si portava quello
che trovava. Alcuni dicevano che il paese era così tranquillo che potevamo
dormire con le porte aperte, ma quando mai, lo facevano per garantirlo.
Per me si spaventava di fare la stessa
fine di don Piddu, una brava persona che voleva la pace per tutto il mondo, che
aggiustava le situazioni e a chi sgarrava gli faceva il rimprovero. Ma in
queste zone essere bravo non serve. Don Piddu è finito ammazzato, che magari
avrei parlato con lui e gli avrei spiegato la situazione. Ora che è morto
dicono che fu uomo di mafia.
Ma mafioso è parola pesante, lui era
solo uomo d'onore. Per me, e contrariamente, non fece ammazzare mai a nessuno.
Tante cose si sono dette a proposito dell'ammazzatina di don Piddu, ma neanche
questa parola è giusto usare, tutti parlano di scomparsa. E qui si sa, a
mettere mano fu la ghenga, la banda
di questo che camminava vestito da monaco. E la morte di Piddu fu solo l’inizio
di un lungo elenco di disgrazie, neanche finivamo di piangere per uno che c’era
il successivo da andare a ossequiare.
AAS LAB
(Ivana Castronovo, Gaia Lo Bosco, Fabiola Lo Bosco, Giorgina D'Amato, Antonio Mineo, Maria Citrano, Giorgio D'Amato)