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venerdì 29 maggio 2015

La pasta al forno


Pensieri che ci tengono svegli. Esplodono. Forte il desiderio che sognare a occhi aperti diventi realtà. Vorremmo che tutto cambiasse o tornasse come prima. Se si avverasse ciò che sogniamo.
Giulia l'aveva capito quel giorno che tutto poteva accadere. Una vigilia di Pasqua capì che i suoi poteri erano reali forse magici. 
-Vorrei che l'agnellino sparisse, le bastò pensarlo per far sì che l'animale si salvasse. Quando aprirono la porta non c'era più! Giulia lo sapeva che lo avrebbero usato per le funzioni pasquali ma che poi lo avrebbero cucinato e sarebbe stato il pranzo della zia Nunzia - lo sapevano tutti! Ogni anno era così, vecchia tradizione del paese. Dissero di avere visto l'agnellino saltare sui campi, era proprio lui! Rimasero tutti a bocca aperta -  il parroco disse come voli u Signuri! 

Come voglio io! pensava Giulia, gli animali morti a tavola non li posso vedere! Cercava di controllare i suoi desideri, di controllare i pensieri che le riecheggiavano in testa, ma le bastava un nanosecondo perché le cose cambiassero. Bombe a cielo sereno. Ritorno al passato, se fosse stato un film. Ma era la sua vita, i suoi giorni. Domenica non era domenica senza la pasta al forno.
E quel giorno toccò proprio al suo piatto preferito, aveva preparato la pasta al forno proprio come la faceva la nonna. A pranzo amici e parenti. Un attimo. Fece appena in tempo a pensare come nascesse il tritato che la teglia non c'era più. Sparita. Rimase solo il sottopentola sulla tavola e la teglia vuota sulla leccarda del forno ad aspettare. Gli anelletti uscirono dall'acqua della pentola, tornarono in dispensa  dentro ai contenitori in plastica dove li teneva, poi in busta chiusa sullo scaffale del supermercato e allo stabilimento del  pastificio dove erano stati prodotti. Cipolla, sedano rapa, carote, in misto soffritto nell'olio caldo e poi vendita al dettaglio, mercato ortofrutticolo e alla terra, ortaggi in bulbi e radici. Il sugo salsa in bottiglia e poi rossi pomodori al sole. I piselli primavera dentro al congelatore, il ragù tornò da tritato a carne, pezzo intero, vitello a pascolare su un prato verde ricco di erba tenera  appena spuntata. Il maiale nella fattoria a grugnire come un porco e a rincorrere la scrofa.
Le melanzane schizzarono fuori dall'olio di frittura, da dadi a intere, si unirono e si rifugiarono dentro cassette di legno, al mercato e poi tornarono a penzolare dalle piante. Le uova sode nei contenitori di cartone e poi nel pollaio covate sotto il caldo corpo delle galline. I formaggi, tuma e caciocavallo grattato in  fettine e  pezzo intero e dalla stagionatura poi in fermenti lattici, caglio, e in latte intero fresco. Tutti gli ingredienti tornarono al luogo da cui erano arrivati.
Il forno tornò nel punto vendita di un grande centro commerciale, sullo scaffale nel reparto elettroddomestici da cucina e poi dove era stato costruito e prodotto, alla Whirlpool, che lo lanciò come fiore all'occhiello. Il modello del forno usato da Giulia era uno delle loro migliori produzioni, in pubblicità scrissero - Un forno che fa tutto da sé! Autopulente.


Nina Tarantino