Google+

mercoledì 9 dicembre 2015

Cinico Natale - Digli alla bambina di rimettere San Giuseppe al suo posto

Curò, dicci alla bambina che rimette a san Giuseppe nel pressepio.
Picchì?
Non me lo fare dire di nuovo.
Dopo questo discorso cominciato con le buone intenzioni finì che il presepio lo buttarono nell’immondizia – e la bambina pure.
Che poi il san Giuseppe era malicumminato assai, aveva un occhio tinciuto di nero attipo che lo avevano assaltato dietro la stazione per ammuccarisillo. Le pecore erano mascherate con la penna Bic, i Re Magi ci mancava a tutti la testa. La capanna era fatta con la scatola delle scarpe e gli angeli avevano gli occhi storti. Meno camurria, quel presepio era offensivo all’umanità.
Che il discorso era stato pure breve, che Ninfa ci tiene alla tradizione, quella vastasa è la bambina, che per forza si deve prendere tutto quello che vuole, e se non ce lo danno, sfascia mezzo mondo. Questa bambina è dannosa. All’umanità.
Lui, che alla bambina ci tiene, pure che è vastasa nell’animo di dentro e di fuori, ci rispose a Ninfa che le uova della madonna sono santificate, che mai aveva avuto cose carnali, che di certe trasute e nisciute non aveva sentito manco il profumo, insomma, san Giuseppe manco è suo marito, questa pantomima di ogni anno la dobbiamo finire, leviamola – che manco finì di dire queste cose che Ninfa sollevò il tavolino all’aria e ce lo allavancò di sopra. E ora vatinni, levati di qua attorno che manco ‘sta picciridda è figlia tua.
Idda allora tirò il presepio nell’immondizia. Iddo invece pigghiò a sua figghia e la buttò pure. 


Giorgio D'Amato (feat. Floriana Sciortino)