Ti prego in ginocchio e a mani
giunte, amore mio, di non portarmi rancore per quello che accadrà!
Tutti si muore, scampo non ce n’è
per nessuno, ma vedi che ne conosco assai che potendo scegliere si scannerebbero
tra di loro per andarsene a quel modo.
Ma pensa, finché hai una testa, all’importanza
del gesto: io vendico in un colpo solo tutte le femmine ammazzate per troppo o troppo
poco amore, per amore finto o per amor frainteso. Martiri non consenzienti,
passate almeno a miglior vita, che in questo momento staranno facendo la ola attorno al nostro talamo: e io dovrei deluderle?
Ma che fai indugi? Tentenni?
Procrastini?
Mi sta venendo un dubbio: ti avrà
detto nulla la mamma? Spero non tutto, e almeno non quel finale!
Non per parlare male di mia
suocera - pia donna, quanto pregò - ma anche lei sarà stata insetticida, non
dico spesso, ma almeno una volta è sicuro!
Dici di no? E allora dimmi, hai
mai conosciuto tuo padre? Uno zio? Un parente maschio anziano qualsiasi te lo
ricordi?
Ah vero, uno c’è! Ma fossi in te
starei in guardia: quello non me la racconta giusta se preferisce vivere da
single piuttosto che mettere la testa a partito e scegliersi una moglie o farsi
almeno uno straccio di amantide. Sarà un peccatore solitario, te lo dico io, ma
farà bene a stare molto attento con tutte quelle seghe che gli escono dalle
braccia.
E adesso vieni caro - quest’ultima
cosa è fondamentale, non so se mi capisci! - affinché il rito si compia!
Buon san Valentino amore, buon
ultimo san Valentino, amore mio!
Giuseppe Pippo Visconti