Capita che in quel microcosmo maleodorante che è il mezzo di trasporto pubblico l'occasione di entrare dalla porta principale nell'intimità delle persone sia piuttosto frequente, specie quando il tuo vicino di sediolino decide di metterti a parte della sua vita e di svelare la sua natura di uomo zerbino con una semplice telefonata.
"Ciao, amore, come stai?"
(Pausa)
"Sì? Mannaggia!"
(Espressione di costernato stupore cui segue quella di doglia universale dipinta sul volto)
"Amore, sono appena uscito dall'ufficio e stavo pensando... Che ti va di fare stasera, amore?"
(Sorriso disteso e sereno, un po' ebete, tipo quando il tuo cane ti guarda col guinzaglio in bocca scodinzolando che vuole uscire. Lunga pausa)
"Il libro è difficile, amore... Non capisci come scrive il professore... Hai ragione, amore..."
(Espressione di doloroso cruccio testimoniata da una ruga di preoccupazione in mezzo alla fronte e da sguardo preoccupato)
"No, amore, decidi tu. lo sai che per me va bene tutto!"
(Altro sorriso ebete)
"Devi studiare... Poi sto libro cattivo... Povero amore!"
"Ciao, amore, come stai?"
(Pausa)
"Sì? Mannaggia!"
(Espressione di costernato stupore cui segue quella di doglia universale dipinta sul volto)
"Amore, sono appena uscito dall'ufficio e stavo pensando... Che ti va di fare stasera, amore?"
(Sorriso disteso e sereno, un po' ebete, tipo quando il tuo cane ti guarda col guinzaglio in bocca scodinzolando che vuole uscire. Lunga pausa)
"Il libro è difficile, amore... Non capisci come scrive il professore... Hai ragione, amore..."
(Espressione di doloroso cruccio testimoniata da una ruga di preoccupazione in mezzo alla fronte e da sguardo preoccupato)
"No, amore, decidi tu. lo sai che per me va bene tutto!"
(Altro sorriso ebete)
"Devi studiare... Poi sto libro cattivo... Povero amore!"
(Espressione di comprensiva e affettuosa compartecipazione alla disgrazia che aveva testè colpito i neuroni della dolce metà)
"Dimmi, che ti piace, amore? Cinese? O vuoi la pizza?"
(Altra pausa)
"Ah, non vuoi fare tardi, amore?"
(Broncio di disappunto)
"Hai ragione, amore. È come dici tu..."
(Sorriso di condiscendenza che stempera il disappunto)
"Dimmi, che ti piace, amore? Cinese? O vuoi la pizza?"
(Altra pausa)
"Ah, non vuoi fare tardi, amore?"
(Broncio di disappunto)
"Hai ragione, amore. È come dici tu..."
(Sorriso di condiscendenza che stempera il disappunto)
"Ah, non avevo capito... Mal di testa? Ah, il ciclo. Povero amore, sì, stai soffrendo... Guarda, lo sai, vorrei averlo io per te. Va bene, amore. Ci sentiamo più tardi. Baci baci, amore!"
(Espressione contrita, sofferente, talmente compartecipe della sventura della controparte da far ritenere che la sindrome premestruale fosse già in atto e che pure a lui facessero male le tette).
"Quindi il cinema non ti va, amore? No, giusto, quel film ti turba, sì, in effetti è brutto, mo che mi ci stai a fa penzà... Non piace manco a me, amore... Facciamo come dici tu."
(Tono di condiscendenza prona e supina alla volontà dell'interlocutrice)
"Senti, ti vengo a prendere verso le otto, amore?"
(Trillo speranzoso. Altra pausa)
(Espressione contrita, sofferente, talmente compartecipe della sventura della controparte da far ritenere che la sindrome premestruale fosse già in atto e che pure a lui facessero male le tette).
"Quindi il cinema non ti va, amore? No, giusto, quel film ti turba, sì, in effetti è brutto, mo che mi ci stai a fa penzà... Non piace manco a me, amore... Facciamo come dici tu."
(Tono di condiscendenza prona e supina alla volontà dell'interlocutrice)
"Senti, ti vengo a prendere verso le otto, amore?"
(Trillo speranzoso. Altra pausa)
Avvertenze: la lettura reiterata dell'intercalare "amore" presente in questo testo potrebbe indurre nel lettore un aumento del livello d'insulina. Si raccomanda prudenza.
Annalisa Scassandra