Fate uscire subito questo cane
dalla cucina, Bendicò esci, che mi sto schifiando - gli ha dato una
slinguazzata al biancomangiare della principessa Concetta, la signorina già che
è di malopititto, lei non mangia, assaggia, non c’è pietanza che le garba,
finulicchia e capricciosa come sua madre, ci manca solo che lei si mette in bocca il
biancomangiare e ci trova sapore strano, o qualche pelo, siamo consumate, ce lo
fa buttare paro paro, questo cane, ma lo dice pure il Principe, è ladro e
sdisonorato,
preciso i piemontesi, che stamattina mi affaccio dalla finestra e
lo vedo correre con una cosa lunga in bocca che strisciava per terra, il
pensiero mi andò alla sasizza che dovevo cucinare al sugo, vuoi vedere che u
cani trasiu e me la futtiu sotto il naso? Curnuto sono uscita e mi misi ad
inseguirlo, Bendicò, dammi la sasizza, che se ti capito ti faccio la pelle,
pentiti, redimiti, dammi la sasizza che ti perdono, e iddo di più correva, e io
appresso a lui, Bendicò, vieni, non ti faccio niente.. il cane mi portò sotto
l’albero dove c’era un soldato morto, il cane gli stava afferrando un altro
metro di budella… sei senza dignità, esattamente come i piemontesi. Ora i
principi stanno pregando per lui, mischino, lo hanno bruricato che gli mancava
mezza panza. Pure il cane è con loro, compìto compìto pare che recita il Padre Nostro.
Giorgio D'Amato