Abbiamo
bisogno di restituire la speranza ai giovani, io lo sono stato e ricordo che ne
avevamo una discreta dose, ma questa col tempo è venuta meno, alle generazioni
ventenni ne rimane poca.
Cominciamo
dai bancomat. Ragazzo di buona volontà, mettiti lì accanto allo sportello del
bancomat e attendi che arrivi il primo signore, con gli occhi all’orologio sul
display dello smartphone, sembra che vada di fretta.
Non
si preoccupi signore, se lei non ha tempo né voglia di stare dietro al
marchingegno, ci penso io a tirarle fuori i contanti di cui ha bisogno, mi dia
la carta.
A
questa richiesta si avrà come risposta un no secco. Non avresti dovuto chiedere
la carta, è un effetto strettamente personale di cui si è molto gelosi.
Devi
entrare nel personaggio, in questo caso nel marchingegno.
Buongiorno
signore, sono il nuovo bancomat interattivo. Inserisca la carta. Digiti il
codice, digiti la cifra. Vuole lo scontrino? Sì, no. Ecco fatto, in pochi
secondi, soldi, scontrino, perfetto, ecco trovato un nuovo lavoro per te,
ragazzo bancomat.
Mi
sembra una buona idea per creare milioni di posti di lavoro in tutto il mondo.
Raimondo Quagliana