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mercoledì 25 maggio 2016

Giovani d'oggi

Era entrata in bagno all'incirca alle diciotto, doveva uscire con gli amici, disse. Dopo un'ora buona mi preoccupai di non vederla ancora uscire dal bagno. Che fine ha fatto Alessia? chiesi, non la vedo. Non la vedrai uscire prima delle dieci, rispose la mamma. Tutto questo tempo? Ma si pulisce i pori uno per uno?
Una ragazza bella ma con i problemi della nuova generazione, forse lei li avverte più marcatamente. Si sente brutta, inadeguata, ha troppi difetti, soffre d'ansia, le prende lo stomaco e la gola e non riesce più a respirare. 

Su fb posta link come rotaie di una stazione ferroviaria, le chiesi il significato, facendole intuire la mia preoccupazione, disse che rappresentavano il desiderio di partire. Un ragazzo l'avvicinò un giorno che era uscita per una passeggiata, disse che le avrebbe fatto volentieri compagnia e che gli sarebbe piaciuto conoscerla. Rispose con rabbia che se era uscita da sola era perché voleva stare da sola, non sorbirsi la compagnia di uno sconosciuto! 
Si esprime con parolacce rabbiose, sembra che tutto il mondo ce l'abbia con lei, e viceversa, poi ha stati d'ansia fino ad avere la brutta sensazione di morire, portata d'urgenza ai vari pronto soccorso, passare tutta la notte in questi squallidi posti, per essere visitata, sentirsi dire che è solo ansia, depressione, mal di vivere, prenda una xanax mattina e sera, se continua il disturbo vada da uno psichiatra. Dice che non si sposerà mai, che non metterà al mondo figli che poi devono morire, che non sacrificherà mai la sua solitudine, con la quale sta bene, per far spazio a un estraneo. C'è andata diverse volte, non ha risolto il problema, psicologo e psichiatra si alternano nella sua vita periodicamente, quello che mi appare chiaro è la non voglia di guarire, troppo ipersensibile, tutto è distorto, nulla è recuperabile, si lascia stritolare da un ingranaggio malefico! 
Perchè uscire alle 11,30 di sera, quando potrebbero fare orari più accettabili per loro e anche per i familiari, queste notti brave che in generale vivono, ma non sono loro stessi a crearsi disagio? Non sono normali tutti inclusi, un' epoca di ragazzi nevrotici. I giovani d'oggi hanno paura di vivere, non riescono ad affrontare le difficoltà che inevitabilmente la vita mette davanti, vorrebbero essere aiutati, rassicurati, ma non parlano, non lo chiedono questo aiuto, preferiscono incolpare chi vive accanto a loro, di non accorgersi del disagio che hanno, è vero che alcuni genitori sono forse distratti, ma è anche vero che i giovani d'oggi sono enigmatici! Cercano il suicidio come risoluzione ai problemi, ma se invece si accontentassero di quel poco, che un tempo era bastato ad un'altra generazione, non si aveva nulla e si era tanto felici lo stesso. Escono si ubriacano, scorrazzano per le vie di Palermo, in cerca di cosa? Cosa vogliono realmente? Cos'è che cercano? Chi vuole un pezzetto di Paradiso se lo deve cercare! 

Le famiglie che guardano questi figli così in lotta con il mondo, così fragili, alla ricerca costante di qualcosa e non sanno cosa, che li vedono soffrire e non riescono a penetrare quel muro che hanno eretto, che non lasciano fessure, stanno male anche loro, impotenti osservano, subiscono, anche i suicidi che non hanno potuto fermare in tempo!

Pina Tomasello