Un pomeriggio dalle due
alle sette, sudare nella salita che porta alla cima della montagnona, da là
sopra si gode la vista del panorama di tutto il golfo, un percorso di fatica,
fondo sdrucciolevole di ghiaietto, ma ne è valsa la pena – almeno quella – di
camminare per cinque ore, tutto intorno le palme nane i lentischi altre piante
arbustive di cui non so o non ricordo il nome, i loro fiori visitati da insetti
conosciuti e sconosciuti, poi l’ombra larga e resinosa dei pini, il fondo
strada che si fa tappeto morbido di aghi, le pigne cadute, la perfezione
matematica delle spirali.
Cinque ore di camminare e non trovare una cazzo di pigna con un cazzo di pinolo, che sarò costretto a continuare a comprarli al negozio all’angolo, quarantacinque euri al chilo, porca miseria zozza.
Cinque ore di camminare e non trovare una cazzo di pigna con un cazzo di pinolo, che sarò costretto a continuare a comprarli al negozio all’angolo, quarantacinque euri al chilo, porca miseria zozza.
Raimondo Quagliana