Grazieeeeee!!!
Mi
alzo di scatto da quella scomoda sedia con gli spilli sul sedere, porgo la mano
al Professore e stringo forte la sua, serrando i denti e con le lacrime agli
occhi.
-
Grazie, grazie, grazie Professore!
Mi
sento leggera come una garza sterile spinta dal vento su un cielo limpido, come
limpide erano le mie ultime urine analizzate.
Fuori
mi aspettano amici, parenti e Giorgio, tutti con aria mesta e seria che pendono
dalle mie labbra.
Un
po’ di suspence (che non guasta in questi casi) e poi: Ce l’ho fattaaaaaaa!
Forza, mettete via quei brutti musi che si va a festeggiare!
Applausi,
sorrisi e confetti di varia foggia lanciati in aria, proprio come nelle
occasioni speciali.
Oggi
è il mio giorno!
Dopo
cinque anni di delusioni, esami inutili e soldi buttati al vento finalmente
stringo tra le mani il pezzo di carta tanto atteso e fortemente desiderato.
Ci
abbracciamo l’uno con l’altro e ci avviamo verso casa mia intonando con toni
goliardici “perchè è una brava ragazza...” - sembriamo brilli prima ancora di
festeggiare.
La
casa olezza di disinfettanti ma ormai nessuno ci fa caso, mentre i miei amici
si accomodano sui divani vado un attimo in cucina, ho preparato pure le
bomboniere per l’occasione!
Torno
in salotto col mio cestino rosso e distribuisco le provette di vetro che
racchiudono confetti, compresse e capsule di ogni genere, tutte rigorosamente
rosse, il fiocchetto di laccio emostatico è semplicemente delizioso.
Poso
il cestino vuoto sul tavolo e riprendo in mano la mia “pergamena”, per rendere
l’attimo ancora più suggestivo salgo sul mio prezioso poggiapiedi, compagno
fedele di tutte le mie serate e lentamente srotolo la “sentenza”.
Tutti
gli occhi addosso mi mettono un po’ a disagio, ho paura di deludere le loro
aspettative, magari si aspettano qualcosa di più...
Adesso
il mio sguardo è altezzoso mentre ad alta voce dichiaro:
“Finalmente
la mia malattia ha un nome: è FIBROMIALGIA!”
Un
applauso scrosciante, tutti in piedi.
E intanto
sorrido e mi tengo pronta per un bis.
Roberta Sapio