Trovarsi in età adulta è mestruo di vecchia, atteso con dolore e
stentato, rosso scuro, che è la giovinezza meravigliata di tutto a
dare vigore e forza al flusso liberatorio di sterili epiteli
ipertrofici, come all'amicizia.
Margie era lì, un breve contatto e
un incontro promesso. Mi ci sono trovata senza senso, abbandonata e
dolente, ed eccomi lì anch'io. Binari paralleli che non si
incontreranno mai davvero, incrociati per uno scambio forzato: in
chat - nella stessa stazione, i cinquant'anni e passa di entrambe.
Sulle punte dei piedi, come sui cocci, era fluido il sangue delle
parole deluse. Ad un incontro ne seguì un altro e poi altri ancora,
un viaggio, il cinema, - ti passo a prendere e ci beviamo una birra.
Chiarito che c’era spazio per essere amiche, sembrava che il dolore
passasse, insieme. Estate autunno inverno e di nuovo primavera, di un
anno di ricalibrazione della mia vita, lei era diventata parte di
ogni giorno e mi faceva piacere. Libertà protetta dall'amicizia.
Però il vento gira verso nord a volte, quando vuoi andare a sud,
quando hai bisogno di andare a sud, quando sai che il tuo porto è al
caldo del sud. Vedo il gallo che gira sulla casa e capisco che con
quel vento non ci arriverò, provo a governare - compagno, cazza la
randa, vira vira - ma le folate fanno girare la barca e la virata non
gli viene bene, al compagno, perché non ha chiaro dove vuole andare
e la forza disumana che ci vuole a tenere il timone. Il nord che si
avvicina è là - e io continuo a non volerci andare, so che non fa
per me il nord. Mi butto in acqua e nuoto furiosa - senza barca e
senza altri marinai. Io vado al sud. Ci vado sola.
Monica Sapio