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venerdì 9 dicembre 2016

Cinico Presepio: la Madonna

Sì, con te voleva parlare. Me ne sono disfiziata.
Ci pensai bene, ma lo faccio per il suo futuro.
Vuol dire, chiamo a mia madre per darmi una mano, idda mi dice che ha a suo marito vecchio e che sono cabbasi mia, ci avessi detto "pezza di vastasa a ttia ti aiutarono, io sula".
Giusè pare rimbambito, come se u figghiu fosse suo, lo guarda e tiene le braccia alzate, di togliergli la merda di inculo u picciriddu, si schifia. La grotta è malicumminata, spifferi da tutte le parti, a tutti ci pare bella, mi hanno montato pure le lucine colorate, attipo che accussì mi potesse calare questa baggianata per il cannarozzo.

giovedì 25 giugno 2015

Non avrai altro Dio all'infuori di me


Non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi” (Libro dell’Esodo 20,2-6).

martedì 17 marzo 2015

AAS Lab: piangere


Ho pulito bene la mia bottiglietta riciclabile, ho incollato un’etichetta.
Partenza alle cinque del mattino, la provincia babba ci aspetta.
Il fiato appanna i vetri dell’auto, la radio spenta, quel Cristo di mio padre neanche ci prova a girare la manopola, del resto o Radio Maria o morte.
Un interminabile rosario, mia madre e mia nonna non hanno smesso un istante - e tra un mistero glorioso e uno doloroso, siamo quasi arrivati.

lunedì 29 dicembre 2014

Orrori natalizi: la recita

Del fascismo la vecchia scuola aveva mantenuto soltanto l'aria trattenuta tra le grandi mura squadrate, forti come fasci legati ben stretti. Ben stretti erano anche i nastri punteggiati di rosa che si allungavano dai colletti perennemente storti, ci davano un'aria stupida. Anche quella natalizia non ci faceva sentire meglio, quell'aria infarcita di buonismo che maestre e luminarie ci costringevano ad inalare con forza.

venerdì 11 luglio 2014

La Madonna e i lenzuoli


Veniva il tempo che a fine estate doveva esserci la festa della Madonna matrona. E quanto la aspettavano i paesani, non vedevano l'ora, vestiti nuovi e soldi da parte per giocattoli e dolciumi. Il paese cambiava aspetto, spuntavano luminarie in strade e stradelle, nello spiazzale sul mare un trionfo di fontane che rischiarava la notte e tutti i pesci venivano a riva – pure le triglie e i calamari, pure i cristiani della città vicina che di pomeriggio arrivano con le sedioline e se ne andavano di notte dopo i giochi di fuoco. A lei questa cosa delle luci piaceva tanto, non gradiva la volgarità delle bancarelle e dei tavolini della roulette dove i padri giocavano soldi e si facevano truffare al gioco delle tre carte.