1848
Quell’improvvisa libertà di stampa
«Signore, ho saputo in questo momento che qualcuno si è fatto lecito d’impedire la stampa e la pubblicazione di un giornale, “lo Staffile”. La prego che dia subito le più energiche disposizioni per fare rispettare la libertà della stampa, e la pubblicazione di detto giornale – Firmato: Il Ministro Mariano Stabile». Era il 22 aprile 1848, e il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio mandava questa nota, scritta di suo pugno, al titolare del dicastero dell’Interno e della Sicurezza Interna. In calce allo stesso foglio si legge un altro appunto, vergato dal Ministro delle Finanze, Michele Amari: «Aggiungo i miei desideri a quelli che esprime a quest’aspetto il Sig. Ministro degli Affari Esteri». Dal canto suo, il Ministro dell’Interno, Pasquale Calvi, emanava questo pubblico “avviso”: «Essendo la stampa libera, liberissima e non essendovi finora leggi che ne abbiano in alcun modo sanzionata la più che ben menoma repressione; si previene il pubblico che a nessuno è lecito con vie di fatto, o in qualunque altro modo, impedire la stampa di tutto quello che ogni cittadino crederà conveniente di pubblicare» (riportato dallo stesso Staffile del 29 aprile).